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Per aspera ad astra

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Spunto di riflessione

RiPrendendo come tema i numeri propongo un nuovo spunto

NUMMERI
di Trilussa

– Conterò poco, è vero:
– diceva l’Uno ar Zero –
ma tu che vali? Gnente: propio gnente.
Sia ne l’azzione come ner pensiero
rimani un coso voto e inconcrudente.
lo, invece, se me metto a capofila
de cinque zeri tale e quale a te,
lo sai quanto divento? Centomila.
È questione de nummeri. A un dipresso
è quello che succede ar dittatore
che cresce de potenza e de valore
più so’ li zeri che je vanno appresso.

1944

Buona riflessione

SkarlaSan

Spunto di riflessione

Di seguito un breve stralcio di un romanzo che mi piace rileggere e da cui si possono trarre spunti di riflessione.

Il brano illustra il colloquio tra il potente re Akrab  “Grande Scorpione” ed il suo indovino El Dabih dopo aver messo alla prova la fedeltà dei suoi sudditi …

Tratto da Terra! di Stefano Benni

[…]

Quando le urla e le invocazioni di Alya si spensero nei vasti corridoi, Akrab si avvicinò all’indovino e indicò la coppa vuota:

– Così, El Dabih, – disse – tu mi sei fedele!
– Tu lo sai re. Ho bevuto perché, se tu hai deciso che io muoia, tanto vale che muoia subito. Come potrei oppormi?
– Così, – disse irosamente Akrab – neanche della tua fedeltà posso essere sicuro! Perché, allora, mi resti vicino?
– Perché spero di potere fermare la tua follia. – disse l’indovino – Pensi forse che spargere il terrore su questa nave, uccidere a tuo piacimento, possa servire? Tu sai benissimo che Alya non ha cospirato contro di te. Puoi uccidere tutti i tuoi ministri e le leggi, ma la paura resta dentro di te. Non puoi tagliarle la testa!
– Indovino, – disse il re – se tu chiami follia la mia legge, allora ogni legge è una follia. Alya non bevendo ha commesso un peccato, il più grande per un suddito: considerare la sua vita più importante di quella del suo re. Tu sei un uomo che scruta nel vasto dei cieli e nel minuscolo dei vapori, sai vedere nell’abisso delle gocce in una tazza, e in quello che c’è dietro gli occhi chiusi. Ma io devo guardare il mondo, quello reale: le armi, le terre, le ricchezze. In tutto ciò non c’è magia: c’è ordine. Non puoi capire che cos’è il potere, tu! Non mi giudicare o potresti pentirtene! Io posso essere ben più pericoloso di un presagio!
– Non ho paura di te, – disse per tutta risposta l’indovino, fissandolo ancora negli occhi. Re Akrab, senza rendersene conto, indietreggiò di un passo. Poi l’ira gli ridiede forza. Con voce calma, disse:
– El Dabih, tu hai detto che niente di male mi succederà, finché il cielo non cadrà sulla terra…
– Così diceva la profezia.
– Ebbene – disse il re, e gli occhi gli brillavano di astuzia – fino a quel giorno, e cioè per sempre, ti nomino mio Primo Ministro. Avrai un palazzo, e strumenti preziosi per guardare le stelle, e oro, tanto quanto nessuno dei miei consiglieri ha mai avuto! Accetti questa offerta, indovino!

Continua..